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BONUS 150 EURO: come richiederlo e come funziona il nuovo contributo del governo

Un nuovo contributo per aiutare chi è più in difficoltà nell’affrontare il caro bollette e l’aumento dell’inflazione. È il bonus 150 euro, la nuova misura una tantum varata dall’esecutivo di Mario Draghi nel decreto Aiuti ter. 

DESTINATARI

La platea dei destinatari è ampia, si tratta di circa 22 milioni di italiani, ovvero coloro che dichiarano un reddito inferiore ai 20mila euro lordi: soldi che andranno a dipendenti, pensionati e lavoratori autonomi. 

Il governo ha dunque deciso di varare un provvedimento che ricalca quasi completamente il precedente bonus da 200 euro di luglio, ma con un importo leggermente più contenuto per una platea di soggetti praticamente identica: le coperture finanziarie hanno spinto l’esecutivo a cambiare la soglia del reddito da 35mila a 20mila euro.

COME RICHIEDERLO E A CHI E' DESTINATO

A beneficiare del contributo una tantum, che sarà erogato dall’Inps, saranno dipendenti, pensionati e lavoratori autonomi: un elenco in cui figurano anche lavoratori precari come quelli dello spettacolo, ma anche i percettori del reddito di cittadinanza.

DIPENDENTI

Il bonus arriverà, per chi è un lavoratore dipendente, direttamente in busta paga tramite il proprio datore di lavoro: sarà però necessaria l’autodichiarazione del lavoratore dipendente, che novembre avrà avuto una retribuzione non superiore a 1.538 euro.

LAVORATORI AUTONOMI E PENSIONATI

Il bonus, che non costituirà reddito ai fini fiscali e a quelli della corresponsione di prestazioni previdenziali e assistenziali, sarà destinato ad una vasta categoria di lavoratori e pensionati: ai lavoratori domestici, a chi percepisce indennità di disoccupazione agricola, co.co.co., dottorandi e assegnisti, così come ai lavoratori dello sport e spettacolo, agli stagionali e chi ha un contratto a tempo determinato o intermittente, sempre col limite della soglia dei 20mila euro.

ALTRI

Il bonus sarà erogato dall’Inps anche ai nuclei familiari beneficiari del reddito di cittadinanza, ai titolari di assegno sociale o di pensione oppure ancora di invalidità civile e di trattamenti di accompagno alla pensione, oltre agli autonomi

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