REFERENDUM 2022 - Lo speciale. Quando e come si vota Sono 51 mila gli Italiani che voteranno. Chi può votare: possono votare tutti i cittadini italiani iscritti nelle liste elettorali del Comune e che avranno compiuto il 18° anno di età il 12 giugno 2022. I cittadini italiani residenti all’estero (AIRE), possono votare all’estero. QUANDO SI VOTA Domenica 12 giugno dalle 07,00 alle 23,00 - Lo scrutinio Lunedi 13 giugno dalle ore 14,00 QUORUM Per essere valido, il Referendum deve raggiungere il cosiddetto Quorum: cioè la partecipazione di almeno il 50%+1 degli elettori. Inoltre, per andare in porto e abrogare le norme contenute nei quesiti, il SI deve raggiungere la maggioranza dei voti (il 50%+1). In caso contrario (se vincono i NO) restano in vigore le leggi attuali. SARA' UN REFERENDUM ABROGATIVO Sarà un Referendum abrogativo, cioè una consultazione popolare per capire se gli italiani vogliono mantenere alcune norme già presenti o le vogliono abrogare (quindi cancellare) dal nostro ordinamento: QUESITO 1 - SCHEDA ROSSA Abrogazione del Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi. «Volete voi che sia abrogato il decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235 (Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi, a norma dell’articolo 1, comma 63, della legge 6 novembre 2012, n.190)?» SINTESI = La domanda è: volete abrogare la legge che prevede incandidabilità, ineleggibilità e decadenza automatica per parlamentari, rappresentanti di governo, consiglieri regionali, sindaci e amministratori locali in caso di condanna? Per chi è in carica in un ente territoriale, è sufficiente una condanna in primo grado non definitiva per la sospensione. QUESITO 2 - SCHEDA ARANCIONE Limitazione delle misure cautelari: abrogazione dell’ultimo inciso dell’art. 274, comma 1, lettera c), codice di procedura penale, in materia di misure cautelari e, segnatamente, di esigenze cautelari, nel processo penale. «Volete voi che sia abrogato il decreto del Presidente della Repubblica 22 settembre 1988, n.447 (Approvazione del codice di procedura penale) risultante dalle modificazioni e integrazioni successivamente apportate............ SINTESI = volete abrogare la norma sulla “reiterazione del reato” dall’insieme delle motivazioni per cui i giudici possono decidere la custodia cautelare in carcere o i domiciliari per una persona durante le indagini (prima del processo) ? Oggi infatti il giudice può adottare come misura cautelare, l’arresto o i domiciliari in alcuni casi di accusa per una persona: ad esempio in caso di pericolo di fuga, inquinamento delle prove e rischio di commettere reati di particolare gravità e, in caso di pericolo di reiterazione del reato: cioè il rischio che il soggetto in questione commetta ancora quel reato. Il quesito referendario punta a limitare questa azione, anche alla luce del sovraccarico di arresti nel nostro Paese. Il referendum punta quindi a mantenere il carcere preventivo solo per chi commette i reati più gravi, abolendo la presunzione di una reiterazione degli stessi. QUESITO 3 - SCHEDA GIALLA Separazione delle funzioni dei magistrati. Abrogazione delle norme in materia di ordinamento giudiziario che consentono il passaggio dalle funzioni giudicanti a quelle requirenti e viceversa nella carriera dei magistrati La domanda è molto lunga e riguarda "Separazione delle funzioni dei magistrati. Abrogazione delle norme in materia di ordinamento giudiziario che consentono il passaggio dalle funzioni giudicanti a quelle requirenti e viceversa nella carriera dei magistrati." SINTESI = oggi le carriere tra chi giudica (giudice) e chi accusa (pm) non sono separate. Capita spesso che quindi una persona lavori per anni come pm in funzione di accusa e poi, improvvisamente, diventa giudice. Ciò pone un freno al requisito di terzietà e imparzialità dei procedimenti - Quindi chi vota Si al referendum sceglie di abrogare la norma, optando per l’obbligo di scelta tra essere pm o giudici all’inizio della propria carriera QUESITO 4 - SCHEDA GRIGIA Partecipazione dei membri laici a tutte le deliberazioni del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari. Abrogazione di norme in materia di composizione del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari e delle competenze dei membri laici che ne fanno parte. SINTESI = Volete che l’operato del magistrato possa essere valutato dai membri di Consiglio direttivo della Cassazione e anche dai membri laici consigli giudiziari come professori universitari e avvocati? Al momento ciò non avviene perché la Legge del 2006 lo impedisce. Infatti i membri laici dei Consigli (avvocati, professori, ecc) sono esclusi dal dibattito e dalla votazione delle decisioni del CSM sulla competenza dei magistrati. In sostanza i giudici del Csm si giudicano tra loro. Anche qui è a rischio l’imparzialità. * chi vota SI vuole abrogare la legge e consentire che i magistrati vengano valutati anche dai membri laici come avvocati e professori universitari; QUESITO 5 - SCHEDA VERDE Abrogazione di norme in materia di elezioni dei componenti togati del Consiglio superiore della magistratura. SINTESI = E’ il quesito sulla Riforma del CSM e l’elezione dei membri togati. Chiede all’elettore se vuole cancellare la norma che impone al magistrato di raccogliere da 25 a 50 firme per candidarsi al Consiglio Superiore della Magistratura. L’obiettivo è eliminare il sistema delle correnti nelle correnti nella magistratura. * Chi vota SI fa sparire l’obbligo di procurarsi delle firme, LINK: - Il sito del Ministero dell'interno = https://www.interno.gov.it/it/speciali/elezioni-e-referendum-2022 |